Come mentire senza provare vergogna
Eh sì, non è un'esperienza da tutti farsi un giro sui social dell'ex senatore leghista ed esponente ProVita&Famiglia Simone Pillon: il tasso di fake news, razzismo e bieco bigottismo è altissimo
I dieci Comandamenti sono una serie di principi etici che la tradizione giudaico-cristiana vuole rivelati da Dio a Mosè sul Monte Sinai e iscritti sulle Tavole della Legge custodite nell’Arca dell’Alleanza.
L’ottavo comandamento recita: «Non pronuncerai falsa testimonianza contro il tuo prossimo».
Nell’udienza generale di mercoledì 14 novembre 2018, Papa Francesco ha dato una chiara interpretazione di questo precetto:
Questo comandamento – dice il Catechismo – «proibisce di falsare la verità nelle relazioni con gli altri». Vivere di comunicazioni non autentiche è grave perché impedisce le relazioni e, quindi impedisce l’amore. Dove c’è bugia non c’è amore, non può esserci amore. E quando parliamo di comunicazione fra le persone intendiamo non solo le parole, ma anche i gesti, gli atteggiamenti, perfino i silenzi e le assenze. Una persona parla con tutto quel che è e che fa. Tutti noi siamo in comunicazione, sempre. Tutti noi viviamo comunicando e siamo continuamente in bilico tra la verità e la menzogna.
Verrebbe da dire che - in barba ai precetti e alle parole del Pontefice - l’avvocato Simone Pillon è un vero equilibrista nell’esercizio della verità e quando si trova in bilico tra la verità e la menzogna non ha particolari dubbi su dove atterrare.
A chi ha lo stomaco di ferro consigliamo - previa assunzione di antiemetici - un giro sui suoi social.
(Peraltro segnaliamo che, se su Instagram riceve prevalentemente mazzate da chi incautamente capita sui suoi post, su X - oggi una zona franca per suprematisti, neofascisti e neonazisti, no vax, complottisti e refrattari alla scienza - gli va molto meglio, come si può evincere dalle interazioni raccolte dal post seguente).
Nella foto - che puzza pestilenzialmente di IA - è concentrata una serie di fake news che in questi giorni sono state spacciate da molti siti e profili della destra conservatrice trumpiana tanto cara all’ex senatore leghista:
la tragedia dei roghi indomabili di Los Angeles sarebbe stata aggravata dalla negligenza dell’amministrazione statale democratica e dalla cattiva gestione dell’emergenza, assegnata a vertici dei vigili del fuoco incapaci, inadatti e - colpa gravissima - appartenenti alla comunità LGBTQIA+.
Le bufale a cui l’avvocato anti-gender ha fatto da cassa di risonanza sui suoi social sono state nel frattempo tutte debunkate.
Per chi fosse interessato, molti siti attendibili se ne sono occupati (vedi ad esempio NPR o AP).
Ma per tornare all’«allegoria del gender woke» propalata da Pillon proviamo a decodificare il contenuto del suo post.
Gli idranti erano «senza una goccia d’acqua»
È vero che un buon numero di idranti nelle zone di Palisades e di Eaton, pesantemente interessate dalle fiamme, hanno smesso di erogare acqua entro le prime 24 ore dallo scoppio degli incendi. Ciò che non viene detto è che non poteva essere altrimenti.
Janisse Quiñones, amministratrice delegata e ingegnere capo del Los Angeles Department of Waters and Power, mercoledì scorso nel corso di un briefing ha dichiarato: «Abbiamo spinto il sistema all’estremo. Per quindici ore consecutive vi è stata quattro volte la normale richiesta idrica, il che ha determinato l’abbassamento della pressione dell’acqua».
Anche Marty Adams, il predecessore di Quiñones, ha fatto notare che la maggior parte delle idranti e dei sistemi idrici sono progettati per incendi strutturali di singole case, condomini o edifici commerciali, e non per grandi incendi. «Nessuno è progettato per un incendio come questo», ha detto.
Inoltre, bisogna tenere anche conto del fatto che un ulteriore considerevole ostacolo sono stati i forti venti che nei primi giorni dell’incendio hanno costretto a terra gli aerei che avrebbero potuto far cadere molta più acqua sulle fiamme.
Gli idranti orgogliosamente arcobaleno
La propaganda di destra sta spudoratamente sfruttando la tragedia dei roghi di Los Angeles per mettere in cattiva luce il governatore democratico Gavin Newsom, reo di avere una solida popolarità sia nella popolazione che nel suo partito.
L’occasione però si è rivelata ghiotta anche per spargere a piene mani il consueto razzismo omofobico e la più torva intolleranza nei confronti della comunità LGBTQIA+ losangelina.
Lo scopo è stato ottenuto con relativa facilità, dal momento che il capo dei vigili del fuoco di Los Angeles è una donna lesbica, sposata e con tre figli.
Kristin M. Crowley è in carica dal 25 marzo del 2022. La propaganda della destra americana la sta presentando come un’incompetente messa in quel ruolo solo per questioni legate alla deriva “woke” e “gender” dei progressisti a stelle e strisce, molto più interessati alle tematiche DIE (Diversity, equity, and inclusion) che al merito.
In verità basterebbe dare una scorsa al curriculum vitae di Crowley per rendersi conto che la donna è superqualificata per svolgere il suo compito: ha 22 anni di servizio, ha fatto una carriera dal basso per meriti oggettivo e ha un serie impressionante di specializzazioni raccolte nel corso della sua indefessa attività professionale.
Utili come le “donne” con il pene
Ovviamente Pillon non poteva mancare l’occasione per trastullarsi con il suo passatempo preferito: vomitare odio nei confronti delle persone transgender, che una certa narrazione ultraconservatrice e ultracattolica ritiene non abbiano legittimità di esistenza, dal momento che propaganda il dogma assoluto ed esclusivo del binarismo di genere: ci sono solo due sessi, quello maschile e quello femminile, tutto il resto è confusione, anomalia, disturbo psichico, perversione.
In questo, come ormai ben sappiamo, gli emuli e i seguaci di Pillon ragionano in modo del tutto sovrapponibile come le femministe radicali trans-escludenti (TERF): le donne trans, nella migliore delle ipotesi, sono “uomini che hanno il fetish dell’abbigliamento femminile” (opinione, peraltro, irrispettosa anche nei confronti dei crossdresser).
Insomma, Simone Pillon è un peccatore: mente sapendo di mentire e sfrutta ogni occasione per spargere odio e intolleranza.
La verità è che la sua disonestà è pari solo alla sua patologica paranoia omolesbobitransfobica.
Forse, qualcuno dovrebbe pregare per lui. Oppure… chiamare un’ambulanza.